Luca1965 wrotegdbuono wrote....La peculiarità dei Perseo da taschino era la differenziazione tra personale viaggiante e non viaggiante, i primi avevano il passafilo per la piombatura..... esiste ancora e sede del distributore è a Bologna.
Sono ignorante in materia, il "passafilo per la piombatura" sarebbe?
Adesso un Perseo "da taschino", in acciaio e con i numeri romani quanto potrebbe costare, sia d'epoca che replica?
Su ebay trovi belle cose a poco:
http://www.ebay.it/itm/PERSEO-FS-pocket-watch-vintage-mechanical-manual-cal-Perseo-cortebert-526-rare-/262868863562?hash=item3d34348a4a:g:26AAAOSwB-1YsDiT
Il passafilo era un occhiello che, una volta attraversato dal filo piombato, non permetteva di aprire la cassa per regolare l'ora.
Sopratutto in periodo fascista e nel dopoguerra, gli orologi venivano sincronizzati alla presenza del "dirigente movimento" all'inizio del turno del personale viaggiante e poi piombati con piombo serraspago che lasciava anche l'impronta del punzone.
Questo perché ad ogni ritardo imputabile al personale era collegata una sanzione e qualche "furbo" poteva pensare di mettere indietro l'orologio.
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Una aneddoto: la misura del tempo, nelle stazioni, era un rito. Mi raccontò mio padre, giovane ferroviere di stanza a Pirato, che gli anziani dell'epoca, specie gli orgogliosi possessori di "aliò" (la catena d'oro che si assicurava al panciotto), facevano lunghe passeggiate fino alla stazione, per verificare - ogni giorno - la precisione dei propri orologi, di cui si vantavano poi in paese deridendo i poveri paesani che, invece, si dovevano accontentare dei tocchi del campanile.
Già galoppava la modernità e si riteneva che il moderno orologio elettrico della stazione fosse più preciso di quello meccanico, vecchio almeno un secolo, della chiesa.
Il paradosso era che nell'entroterra siciliano, sul finire degli anni '50, non erano rari gli sbalzi ed anche le interruzioni di corrente e tutte le mattine, alle 5, mio padre, aiutato dal sig. Scrivano che reggeva la scala, regolava l'orologio della stazione proprio sui rintocchi del campanile.