Maabus
Buonasera prima di "arrivare al dunque", mi preme raccontarvi la mia esperienza: lunedi mattina mi trovavo a Salerno per motivi di lavoro e dopo aver sbrigato le mie faccende prima di rientrare nella mia Potenza decidevo di raggiungere la concessionaria Royal Enfield di Salerno. Dopo una piccola odissea al volante della mia auto finalmente trovo questa concessionaria situata nella periferia di Salerno. Parcheggiata l'auto dalle due vetrine non scorgo neanche l'ombra di una RE bensi' abbigliamento tecnico da moto, biciclette elettriche e un monopattino elettrico, tuttavia non demordo e decido di entrare all'interno della concessionaria. Varcata la soglia finalmente trovo 4 RE: una continental nera, due bullet e una chrome.
"Buongiorno"...nessuna risposta, allora comincio a girare intorno alle moto per poco meno di dieci minuti, ma nessuno e dico nessuno delle 4 persone presenti all'interno della concessionaria mi viene incontro.
A un certo punto una persona, il titolare credo, sembra dirigersi verso di me ma incredibilmente mi "dribla" e continuando ad ignorarmi prende dei documenti e torna nel suo ufficio.
Sconsolato prendo un depliant saluto (ancora una volta senza risposta) e vado via.
Che dire, sicuramente Royal Enfield non è un marchio "mainstream" in Italia ma senza presunzione credo che, almeno qui al sud, meriti una politica commerciale mirata.
Insomma parliamo "del più vecchio marchio motociclistico che ancora produce dai primissimi del '900 ad oggi, affascinando il resto del mondo per la sua lunga storia e costituendo motivo di orgoglio e di vanto per la Gran Bretagna e per l'India" oppure no?
Quante chanches ha una RE di essere scelta dall'utente medio di un negozio stracolmo di ogni diavoleria elettrica e quindi con un'identità opposta al mondo RE?
Certamente l'impegno del nuovo importatore italiano ha giovato e sta giovando a questo marchio ma a parer mio è necessario "comunicare" il prodotto RE in maniera diversa: raccontare le sue origini, i suoi successi sportivi, esaltarne l'artigianalità.
Pertanto o si "alfabetizza" il concessionario in tal senso ovvero alla storia delle motociclismo che non è fatta solo di kawasaki, ducati, yamaha ecc., oppure si scelgono rivenditori con un forte e consolidato background sul mondo delle moto vintage.
Queste moto prima raccontate e poi vendute, sempre con passione!
Voi cosa ne pensate?
Canemitzo
Segnala l'accaduto all'importatore.
Non servirà nell'immediato, ma la pulce nell'orecchio gliela metti.
Sul comportamento del conce di Potenza, niente da aggiungere, ai già detto tutto tu.
E leggono in tanti.
Coraggio.
fausto-s
Ciao, hai perfettamente ragione, purtroppo, la professionalità va pari passo con la passione, i negozianti spesso aprono solo per fare guadagno l'importante è vendere e non importa cosa, fare cassa oramai è quello che conta al giorno d'oggi !!!! Brutto, brutto ma funziona così.
Carlo17
Il primo concessionario in cui sono entrato è stato quello di Livorno (per essere precisi, rosignano), che aveva ancora i cartelloni pubblicitari, nonostante fosse del vecchio importatore (e quindi destinato a morire).
Sono entrato, ho girato lo showroom, toccato un po' di moto, tentato di chiedere informazioni ad un tipo in tuta da lavoro che mi ha driblato per parlare al cellulare fuori dal concessionario e, infine, dopo quindici minuti me ne sono andato con l'amarezza nel cuore.
A Pistoia, sono sceso dall'auto e mi sono soffermato (con mio fratello) a rimirare una splendida lagoon. 30 secondi e un tipo si avvicina per dirmi che l'ha appena comprata (maledetto, ancora lo odio). Altri 30 e arriva il proprietario a decantarmi la moto, darmi un plico con i volantini e ad accogliermi nel suo concessionario.
Non tutti sono bravi venditori e non tutti, più banalmente, sono in grado di fare questo mestiere, ma fortunatamente c'è chi ci tiene
serpico
La giornata storta può capitare a chiunque... il tempo fa da livella.. se non vendi non duri.
I concessionari sono quasi tutti nuovi.
Da il tempo al tempo e intanto la prossima volta in caso chiamali e attira l'attenzione.
Non è colpa di Royal Enfield se il concessionario è sgarbato o ha la giornata storta.
Da un'altra possibilità..poi se vorrai segnalalo allo importatore
Quint89
Quoto serpico
Maabus
Canemitzo wroteSegnala l'accaduto all'importatore.
Non servirà nell'immediato, ma la pulce nell'orecchio gliela metti.
Sul comportamento del conce di Potenza, niente da aggiungere, ai già detto tutto tu.
E leggono in tanti.
Coraggio.
il concessionario è di Salerno, a Potenza purtroppo non si è mai vista una RE, figuriamoci un concessionario... 😉
Maabus
serpico wroteLa giornata storta può capitare a chiunque... il tempo fa da livella.. se non vendi non duri.
I concessionari sono quasi tutti nuovi.
Da il tempo al tempo e intanto la prossima volta in caso chiamali e attira l'attenzione.
Non è colpa di Royal Enfield se il concessionario è sgarbato o ha la giornata storta.
Da un'altra possibilità..poi se vorrai segnalalo allo importatore
Non fraintendermi ma qui non si tratta di giornata storta, quanto accaduto a me può capitare a tutti e non è assolutamente un dramma, la mia riflessione è un'altra.
A mio modestissimo avviso, RE è un marchio che per la natura dei suoi prodotti richiede una rete vendita "dedicata".
Forse il paragone può sembrare ardito, a me no, ma mi e Vi domando: in una concessinaria Harley avete mai visto bici elettriche, monopattini e altre diavolerie messe in vetrina al posto di una road king?
In questi contesti l'identità è tutto , quando si entra in una rivendita harley si ha quasi l'impressione di entrare in un santuario e quasi sempre il potenziale acquirente entra ammaliato ed esce "colpito e affondato", stesso discorso ormai anche per BMW. Perchè RE che dalla sua ha più anni sul groppone non può procedere in tal senso?
Ad ogni modo, nel resto del mondo pare che la tendenza sia proprio questa, infatti stanno spuntando come funghi negozi monomarca RE.
Incrociamo le dita!
Nuwanda
Mi spiace per questa esperienza che hai avuto, come ti hanno detto già altri segnala.
Tu pensa che io ho vissuto una scena molto simile in Kawasaki (mentre in Royal ho ricevuto l'accoglienza più familiare e calorosa).
serpico
La Royal Enfield non fa i numeri di Harley e i prezzi di Royal Enfield non sono i prezzi di Harley o BMW.
Un monomarca Royal Enfield è molto difficile da mantenere.. credo quasi impossibile. Ormai non ce ne è uno... monomarca era Bologna e Roma.
Bologna ha chiuso.. Roma ha associato altre marche.
Magari avere Royal Enfield come marchio principale potrebbe essere già un ottimo risultato
Slowhand
Maabus wroteA mio modestissimo avviso, RE è un marchio che per la natura dei suoi prodotti richiede una rete vendita "dedicata".
Forse il paragone può sembrare ardito, a me no, ma mi e Vi domando: in una concessinaria Harley avete mai visto bici elettriche, monopattini e altre diavolerie messe in vetrina al posto di una road king?
In questi contesti l'identità è tutto , quando si entra in una rivendita harley si ha quasi l'impressione di entrare in un santuario e quasi sempre il potenziale acquirente entra ammaliato ed esce "colpito e affondato", stesso discorso ormai anche per BMW. Perchè RE che dalla sua ha più anni sul groppone non può procedere in tal senso?
Il discorso, a livello teorico, non fa una piega. So che già qualche anno fa RE aveva dato istruzioni precise su come i concessionari dovessero esporre le moto, così che anche i negozi plurimarca avessero uno spazio "dedicato" alle RE, individuabile e caratteristico. In molti casi queste "istruzioni" sono rimaste lettera morta, ma significa che a Chennai ci avevano pensato.
Il discorso del monomarca è affascinante, e sicuramente suggestivo. Ma vendendo solo RE, considerati i numeri, un negozio non campa. Perfino UJR a Roma, che da solo fa un terzo delle RE immatricolate in Italia, ed era partito come orgoglioso e appassionato monomarca, alla fine ha dovuto cedere, e affiancare alle RE altri marchi. La cosa importante, comunque, come in tutte le attività resta come accogli il cliente, come lo tratti, e cosa sai e puoi dirgli sulle moto che vendi. Dovresti anche renderti conto se la persona che hai davanti si merita una RE, ma questo è un altro discorso ancora... 😃
Maabus
serpico wroteLa Royal Enfield non fa i numeri di Harley e i prezzi di Royal Enfield non sono i prezzi di Harley o BMW.
Un monomarca Royal Enfield è molto difficile da mantenere.. credo quasi impossibile. Ormai non ce ne è uno... monomarca era Bologna e Roma.
Bologna ha chiuso.. Roma ha associato altre marche.
Magari avere Royal Enfield come marchio principale potrebbe essere già un ottimo risultato
certo!affiancandolo a marchi "minori" come mash, vervemoto, swm, oppure a marchi più costosi come Triumph,resterebbe cosi' forte l'identità vintage della concessionaria (vedi Union Jack Roma)...ma forse sono di parte...
Il punto è: ha senso vendere RE in un negozio dove bici elettriche, hoverboard ecc ecc la fanno da padrone? 🙂 chi vivrà vedrà!
Comunque, ribadisco, è un piacere conversare in questo forum!
Pocapresia
Non è facile avere un' attività al giorno d' oggi, certo un pò più di cuore se decidi di vendere un marchio come RE magari te lo aspetti.
Io sono stato fortunato, ho conosciuto Occhiobello, qui tanta passione e cuore, poi Cesenatico, sono bravi, lo consiglio, il meccanico mi era piaciuto perchè al primo tagliando mi è venuto incontro facendo un pò di domande e spiegandomi come avrebbe proceduto, il proprietario oltre che essere un bravo commerciante è disponibilissimo al dialogo anche post vendita, ti viene incontro non è poco.
Ho colto l' occasione per fare un pò di pubblicità dato che, tante volte, non è facile farla in maniera positiva, se non è possibile farla tolgo il post senza problemi.
Nuwanda
P.S.: sul fatto del monomarca non sono molto daccordo, nel senso, come hanno detto altri, vedere le bullet affiancate a bici elettriche e monopattini mi farebbe storcere il naso, con altre marche (o moto usate) al contrario non mi creerebbe problemi (forse lo preferirei sapendo comunque che chi vende/ci mette le mani ha una conoscenza a 360 gradi del mondo delle due ruote 🙂
wingio
Ma non importa che venda altre diavolerie, giustamente per mantenere la baracca non può affidarsi solo alle vendite della RE, ma l'importante che ci sia uno spazio del negozio dedicato al marchio, in modo di dare una bella accoglienza agli interessati come il nostro amico Maabus.
Pocapresia
Win&Giò wroteMa non importa che venda altre diavolerie, giustamente per mantenere la baracca non può affidarsi solo alle vendite della RE, ma l'importante che ci sia uno spazio del negozio dedicato al marchio, in modo di dare una bella accoglienza agli interessati come il nostro amico Maabus.
Quoto
Canemitzo
In ogni caso, la giornata storta in un esercizio pubblico non la perdono e non esiste.
Quando entra il cliente sorridi, buongiorno e mi scusi siamo impegnati, ma.se ha bisogno siamo qua.
Se entro e non mi cagano di striscio, mi incazzo e minimo non ci metto più piede.
Italo
Carlo17 wroteIl primo concessionario in cui sono entrato è stato quello di Livorno (per essere precisi, rosignano), che aveva ancora i cartelloni pubblicitari, nonostante fosse del vecchio importatore (e quindi destinato a morire).
Sono entrato, ho girato lo showroom, toccato un po' di moto, tentato di chiedere informazioni ad un tipo in tuta da lavoro che mi ha driblato per parlare al cellulare fuori dal concessionario e, infine, dopo quindici minuti me ne sono andato con l'amarezza nel cuore.
A Pistoia, sono sceso dall'auto e mi sono soffermato (con mio fratello) a rimirare una splendida lagoon. 30 secondi e un tipo si avvicina per dirmi che l'ha appena comprata (maledetto, ancora lo odio). Altri 30 e arriva il proprietario a decantarmi la moto, darmi un plico con i volantini e ad accogliermi nel suo concessionario.
Non tutti sono bravi venditori e non tutti, più banalmente, sono in grado di fare questo mestiere, ma fortunatamente c'è chi ci tiene
Si però poi l'hai presa al mare o mi sbaglio :hammer:
Carlo17
Non c'era nera...ma col senno di poi, l'avrei presa senz'altro a Pistoia
AndreaZ
Il punto non è la differenza di merceologia ma si come ti poni con il potenziale cliente, la prima impressione è importante, se vado in un negozio per un articolo poi magari non compro o comprerò in futuro, e se ha altri articoli magari posso passare nuovamente per un articolo che mi interessa, ma se l'accoglienza è pessima il negozio può vendere moto, banane, cerniere ed elastici di caucciù tutto insieme ma sicuramente non torno in quel posto nemmeno se mi serve solo un foglio di carta.