Neophytus Questa è una notizia che mi fa proprio male http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-03-21/morto-pietro-mennea-102022.shtml?uuid=AbT9ZBgH http://www.repubblica.it/sport/vari/2013/03/21/news/mennea_isolato-55054467/ http://www.repubblica.it/sport/vari/2013/03/21/news/mennea_un_fenomeno_magnetico_e_cocciuto-55044204/ http://www.gazzetta.it/Atletica/21-03-2013/morte-mennea-berruti-asceta-sport-pescante-il-piu-grande-92593450722.shtml
Daniele Abbiamo perso un grande campione e una grande persona! Mi dispiace veramente tanto! Per me è stato il simbolo di un'Italia vincente. R.I.P.
Neophytus Il nostro è un Paese impietoso. Distratto o indifferente o impietoso, fa lo stesso. Vi è un aspetto che ci contraddistingue dalle nazioni occidentali con le quali di fatto siamo obbligati a confrontarci, ed è la scarsa, per non dire nulla difesa del nostro patrimonio di "umanità" nel senso più nobile del termine, quello che proprio alcuni italiani di alcuni secoli fa inventarono per venire poi preso a modello praticamente ovunque: nelle arti, nelle lettere, soprattutto nella vita civica. Il riferimento agli ultimi, disastrosi vent'anni è circostanziale, ma non casuale. Se vi sono moti di "pietà popolare", allora sì, tutti dietro, tutti in coda al carro dell'estinto, perché sono utili a produrre consenso, a vendere giornali o prodotti, ecc. ecc. La morte di Pietro Mennea sarà accompagnata, presumo, da questo tipo di "pietà" (non sono molto lontani nel tempo i casi Battisti, De André e Dalla; mentre potrei fare una lista con decine di nomi di personaggi forse un tantino più "incisivi" rispetto a quei pur bravissimi autori di canzoni). Penso che Mennea, nel piccolo recinto della vita sportiva, nel quale ha esercitato l'attività per la quale merita di essere ricordato, sia stato un campione di umanità in quel senso nobile del termine. Ancor più delle imprese sulla pista - e ho negli occhi l'emozionante finale di Mosca in cui, ancora ai 150 metri aveva perso, 50 metri più in là stracciava il filo di lana - mi piace ricordare la dichiarazione a caldo con cui commentava il proprio record del mondo sui 200 piani: dicendosi felicissimo di averlo conquistato, perché era una vittoria "dell'umiltà", ma dispiaciuto di averlo strappato a Tommy Smith: non proprio un personaggio "politically correct"! Comunque, apprendo che Trenitalia gli ha appena dedicato una sua "Freccia"...