vecchiolupo wroteCiao a tutti, forse leggerà queste righe anche Luca di Bologna che ho conosciuto davanti al negozio di via Lame prima di partire per la gita a Comacchio a cui lui non ha preso parte perchè aveva la sua RE in officina per un blocco della ruota posteriore.Anche io ho lo stesso problema, un gran frastuono del freno posteriore quando freno e il timore che si possa bloccare la ruota da un momento all'altro, d'altra parte ho letto che la stessa cosa è capitata anche ad altri che hanno la Bullet 500 EFI, chissà se Luca l'ha risolto e come, perchè pare che non basta cambiare le ganasce.Forse anche qualcun altro ha risolto il problema in modo definitivo nel senso che a distanza di tempo non si è più ripresentato, secondo voi è più un problema meccanico o di materiale?
Avevo adocchiato nel forum qualcuno (mi pare un nuovo iscritto) che aveva riportato una problematica del genere, ed ora ho trovato una discussione dedicata che cercavo: orbene, anch'io ho patito un problema del genere al freno a tamburo posteriore incorrendo in un blocco dopo i 4mila km (non ricordo più bene con esattezza).
Dato che il malfunzionamento s'è verificato senza una corrispondenza diretta con un qualche fatto veramente deterministico, è utile che racconti lo sviluppo della situazione.
Bullet 500 EFI Std comprata nuova e ritirata il 26/10/13, da novizio in assoluto delle moto l'ho guidata praticamente da subito avendo attenzione a distribuire e calibrare la frenata su entrambe le ruote dato che ho frequentato, dopo poche settimane dall'acquisto, un corso di guida sicura ("full immersion" di 2 giorni) e così ho acquisito subito alcune tecniche ed accortezze fra le quali il frenare preferibilmente con entrambi i freni.
Di mio c'è che in tutte le circostanze dove c'è bisogno soltanto che rallenti con ampi anticipi e margini, come andando piano per le vie di città o scendendo la rampa della rimessa, aziono solo il freno posteriore, sempre con "dolcezza" (anche perchè pure a volerlo "acciaccare" non è che faccia chissà che cosa...).
Il freno iniziò ad emettere alquanto repentinamente un rumore all'atto della "presa", direi un fischio, uno stridore, non saprei più con esattezza da quale kilometraggio, mi pare dopo il migliaio; tipicamente accadeva scendendo la rampa, ma era frequente anche nelle altre circostanze che dicevo, di solito quando frenavo con il solo freno posteriore.
Al passare del tempo e dei km il fischio tendeva sempre più spesso ad un rumore più sordo, una sorta di stridore metallico con rimbombo, rumore cupo e non continuo ma sempre in corrispondenza del contatto delle pastiglie all'atto della "presa": potrei proprio dire un "muggito" come detto da altri qui.
Arrivo così ad Agosto 2014 ed a superare i 4mila km, attendevo i 5mila per fare il terzo tagliando
Un bel pomeriggio, di ritorno dalla spiaggia, tempo sereno ed asciutto, procedendo in fila per una ampia via cittadina ad andatura lenta e portando dietro un'amica ,mi vedo tagliare la strada da una ragazzetta scema sui 12 anni che si butta ad attraversare la strada così, modello "addio mondo crudele", ma non per abbandonare il mondo bensì per raggiungere dall'altra parte della strada le sue amichette altrettanto sceme: freno di soprassalto ma non "inchiodando", uso entrambi i freni epperò la ruota posteriore mi si blocca, scodo un po' ma rimaniamo in piedi con le sceme che ridono alla scena e noi che desideriamo la loro morte per fulminazione di Zeus.
La ruota posteriore è completamente bloccata, per liberare la strada devo trascinarmi verso il bordo la Bullet completamente "a peso morto" con sforzo (Che lo Sforzo sia con te!) disumano, le sceme ridono e noi le odiamo.
Una volta tirata sul cavalletto centrale, esaminando la situazione, vedendo il leveraggio del freno posteriore bloccato in posizione di "presa" mi metto a cercare di riguadagnare il relativo "gioco" operando ripetute pressioni sul pedale del freno, come se stessi azionando una pompa per canotto, e - insomma - alla fine riguadagno quel tanto di escursione che mi permette di rimettermi in marcia; arrivato a casa scopro che ho percorso 40 km (ero in altra città) col freno lievemente "tirato": guadagno maggiore apertura annullando il divario dato dal distanziatore con gommino (un bullone a vite appunto "registrabile") fra il pedale del freno a riposo e la marmitta, in pratica porto il pedale a battere sulla marmitta "rilassandosi" di più.
All'indomani da un amico meccanico analizziamo la situazione: in pratica, il bullone che tiene fermo il tamburo - sì da renderlo solidale al telaio e non alla ruota - non era più in asse parallelo al piano stradale bensì puntava verso il basso (testa lato esterno in alto, punta lato ruota in basso) con un certo angolo (direi 20 gradi); credo proprio si trattasse del bullone indicato da Serpico nella figura contrassegnato dal numero 2.
Com'è e come non è, sembrerebbe che ad un bel momento (che presumibilmente sarebbe quello della frenata che ho raccontato), per un qualche motivo (che rimane misterioso), quel bullone abbia subìto un carico solitamente scaricato sul mozzo; il mio amico lo riallinea alla meno peggio con martellate e quant'altro e mi invita ad affrontare la questione in occasione del tagliando oramai prossimo, dato che ero in garanzia, e così "tiro a campare" in queste condizioni usando poco e niente il freno posteriore fino ai 5mila km quando sottpongo la questione al meccanico della concessionaria.
In buona sostanza, il meccanico della concessionaria ipotizza i seguenti accadimenti concomitanti
- le pastiglie delle ganasce si erano alquanto consumate aumentandone l'apertura
- il movimento delle ganasce aveva perso fluidità perchè si era formata ruggine eventualmente a causa di acqua stagnante in seguito a lavaggio (e mi pare molto strano... non posso lavare la moto?! devo asciugarla con l'asciugacapelli?!)
- le ganasce avevano fatto un movimento che le aveva portate in "superapertura" così bloccandosi nella posizione di "presa"
Sostituito il complesso ganasce-pastiglie e sistemato il resto ho percorso più di mille km finora senza quei fischi o stridori o "muggiti" di prima.
Questa è la mia esperienza, non sono un meccanico e non ho particolari competenze tecniche sulla materia, e perciò non posso fare diagnosi esatte, a tal proposito farei le seguenti considerazioni:
- mi pare che nel complesso del tamburo posteriore stiano usando materiali non molto solidi ed affidabili, e quindi deperibili, probabilmente con i pezzi sostitutivi va meglio
- consiglio vecchiolupo di preoccuparsi al più presto per un intervento sul tamburo, credo che se fossì andato più veloce dei 40 km/h circa che tenevo sarei potuto finire sdraiato per terra ad un'ora in cui il Sole l'avevo già preso
- invito chiunque abbia avuto la stessa esperienza a riportarne testimonianza e chi stia sviluppando una situazione del genere a regolarsi di conseguenza
Ciao! :-)